
Emozioni profonde. FPT Industrial è partner del cacciatore di relitti Andrea Bada
“Da bambino sognavo di essere Indiana Jones e di andare a caccia di tesori e questo sogno io l’ho realizzato sott’acqua”. A fare questa dichiarazione che suscita subito ammirazione, ma anche un po’ di sana curiosità, è Andrea Bada, uno dei cacciatori di relitti più attivi e famosi del Mediterraneo, con cui FPT Industrial fa squadra, proseguendo nella sua strategia di supporto e vicinanza alle organizzazioni, comunità e persone che hanno a cuore il destino del nostro pianeta e soprattutto del mare.
Nato a Torino nel 1977, carrozziere e meccanico di professione, ma da oltre 10 anni sommozzatore professionista per passione, Andrea Bada insieme al suo team, ha messo a segno una serie impressionante di ritrovamenti subacquei nelle acque dei mari, ma anche dei laghi, italiani, tutti effettuati ad altissima profondità.
Fra le sue numerosissime imprese, vanno certamente ricordati il ritrovamento a 130 metri di una nave romana carica di anfore al largo della costa di Baratti in Toscana, l’immersione a 118 metri nelle pericolose acque del Lago di Bolsena per identificare il relitto del bimotore tedesco Junkers 88 precipitato nel 1944, la soluzione del “mistero di Punta Manara” vicino a Sestri Levante in Liguria, con la scoperta a 130 metri dei resti del caccia americano P-47 Thunderbolt abbattuto il 6 gennaio 1945, e naturalmente quella che, fino a oggi, è la sua avventura più celebre ma anche più rischiosa: un’immersione di oltre otto ore fino a 180 metri di profondità, nei fondali davanti ad Acciaroli, nel Cilento, che ha consentito di scoprire il relitto della nave da guerra americana classe Liberty “William W.Gerhard”, scomparsa nel 1943 dopo essere stata silurata da un sommergibile tedesco.
Forse vi starete chiedendo la ragione di questa partnership. È presto detto.
Non solo Andrea Bada utilizza per le sue avventure estreme esclusivamente imbarcazioni motorizzate FPT Industrial, avendo bisogno, per poter operare in totale sicurezza, di un mezzo performante, affidabile e capace, in caso di problemi o inconvenienti, di raggiungere il porto più vicino alla massima velocità, ma soprattutto il modus operandi di Andrea e del suo team prevede di non toccare mai i relitti che scoprono; li fotografano, li riprendono e li identificano in modo da renderli noti e accessibili al grande pubblico, nel pieno rispetto degli equipaggi periti in queste tragedie del mare e dell’ambiente naturale, capace di rinascere e ricostituirsi proprio su questi relitti.
“In queste missioni nulla può essere lasciato al caso, dalla preparazione fisica e mentale, alla cura maniacale dell’equipaggiamento. Il mio team ed io abbiamo scelto i motori marini FPT Industrial perché sono il punto di riferimento in termini di prestazioni, affidabilità, potenza, riduzione della rumorosità, delle vibrazioni e dei consumi. In sintesi, tutto quello che chi fa il nostro lavoro può desiderare per operare nella maniera più sicura e confortevole possibile. Ma c’è di più. La vera e costante attenzione di FPT Industrial alla sostenibilità e alle tematiche ambientali ha giocato un ruolo di assoluto primo piano nella nostra scelta. Fare qualcosa per il domani, partendo da oggi. Questo è l’approccio FPT che condivido e nel quale mi riconosco pienamente.”
“Con la nostra gamma di motori marini entrobordo con potenze da 85 a 1.000CV” commenta Guglielmo Tummarello, FPT Industrial Marine Segment Director, racconta: “Diamo a tutti i professionisti e appassionati del mare, proprio come Andrea Bada, la possibilità di scegliere sempre la soluzione più efficiente e sostenibile, per ogni tipo di missione. E per vivere il mare come uno sport, uno svago oppure un lavoro, ma sempre nel pieno rispetto dell’ambiente e delle sue meraviglie: anche quelle più nascoste!”
Vuoi conoscere Andrea Bada e farti guidare alla scoperta di tante meraviglie nascoste?
Scopri da vicino le avventure dei cacciatori di relitti:
Video 1.
Video 2.
Nato a Torino nel 1977, carrozziere e meccanico di professione, ma da oltre 10 anni sommozzatore professionista per passione, Andrea Bada insieme al suo team, ha messo a segno una serie impressionante di ritrovamenti subacquei nelle acque dei mari, ma anche dei laghi, italiani, tutti effettuati ad altissima profondità.
Fra le sue numerosissime imprese, vanno certamente ricordati il ritrovamento a 130 metri di una nave romana carica di anfore al largo della costa di Baratti in Toscana, l’immersione a 118 metri nelle pericolose acque del Lago di Bolsena per identificare il relitto del bimotore tedesco Junkers 88 precipitato nel 1944, la soluzione del “mistero di Punta Manara” vicino a Sestri Levante in Liguria, con la scoperta a 130 metri dei resti del caccia americano P-47 Thunderbolt abbattuto il 6 gennaio 1945, e naturalmente quella che, fino a oggi, è la sua avventura più celebre ma anche più rischiosa: un’immersione di oltre otto ore fino a 180 metri di profondità, nei fondali davanti ad Acciaroli, nel Cilento, che ha consentito di scoprire il relitto della nave da guerra americana classe Liberty “William W.Gerhard”, scomparsa nel 1943 dopo essere stata silurata da un sommergibile tedesco.
Forse vi starete chiedendo la ragione di questa partnership. È presto detto.
Non solo Andrea Bada utilizza per le sue avventure estreme esclusivamente imbarcazioni motorizzate FPT Industrial, avendo bisogno, per poter operare in totale sicurezza, di un mezzo performante, affidabile e capace, in caso di problemi o inconvenienti, di raggiungere il porto più vicino alla massima velocità, ma soprattutto il modus operandi di Andrea e del suo team prevede di non toccare mai i relitti che scoprono; li fotografano, li riprendono e li identificano in modo da renderli noti e accessibili al grande pubblico, nel pieno rispetto degli equipaggi periti in queste tragedie del mare e dell’ambiente naturale, capace di rinascere e ricostituirsi proprio su questi relitti.
“In queste missioni nulla può essere lasciato al caso, dalla preparazione fisica e mentale, alla cura maniacale dell’equipaggiamento. Il mio team ed io abbiamo scelto i motori marini FPT Industrial perché sono il punto di riferimento in termini di prestazioni, affidabilità, potenza, riduzione della rumorosità, delle vibrazioni e dei consumi. In sintesi, tutto quello che chi fa il nostro lavoro può desiderare per operare nella maniera più sicura e confortevole possibile. Ma c’è di più. La vera e costante attenzione di FPT Industrial alla sostenibilità e alle tematiche ambientali ha giocato un ruolo di assoluto primo piano nella nostra scelta. Fare qualcosa per il domani, partendo da oggi. Questo è l’approccio FPT che condivido e nel quale mi riconosco pienamente.”
“Con la nostra gamma di motori marini entrobordo con potenze da 85 a 1.000CV” commenta Guglielmo Tummarello, FPT Industrial Marine Segment Director, racconta: “Diamo a tutti i professionisti e appassionati del mare, proprio come Andrea Bada, la possibilità di scegliere sempre la soluzione più efficiente e sostenibile, per ogni tipo di missione. E per vivere il mare come uno sport, uno svago oppure un lavoro, ma sempre nel pieno rispetto dell’ambiente e delle sue meraviglie: anche quelle più nascoste!”
Vuoi conoscere Andrea Bada e farti guidare alla scoperta di tante meraviglie nascoste?
Scopri da vicino le avventure dei cacciatori di relitti:
Video 1.
Video 2.